Abbiamo chiesto ad Ümeyhan Azman, blogger e scrittrice di origine turca che vive in Sicilia da quasi 20 anni, autrice del libro “I segreti della cucina turca” e creatrice del famoso blog Il Salotto Turco, che in questi giorni sta condividendo informazioni utili per chi vuole dare un aiuto alla popolazione turca colpita dal terremoto, in che modo è possibile dare un contributo.
La Turchia è un paese purtroppo ad alto rischio sismico. La scossa di magnitudo 7.8 che si è verificata nella notte tra domenica e lunedì ha causato un enorme danno tra strutture crollate, decine di migliaia di feriti e un bilancio di decessi destinato ad aumentare. Lanciando un appello, in che modo è possibile aiutare il popolo turco?
L’impatto del terremoto è stato devastante, purtroppo l’area in cui si è diffuso è molto ampia e le comunità colpite sono veramente tante.
La raccomandazione, per chi vuole aiutare la Turchia e la popolazione colpita, è quella di affidarsi ad associazioni serie, che spesso operano direttamente in loco in maniera sicura e concreta, e che possono quindi intervenire con tempestività. Il Consolato e l’Ambasciata di Turchia in Italia hanno pubblicato un avviso sul loro sito con tutte le informazioni utili per chi vuole inviare beni di prima necessità, c’è una lista con i prodotti che servono e l’elenco dei centri di raccolta dove portarli. La compagnia Turkish Airlines si è impegnata a consegnare gratuitamente in Turchia i beni che provengono da questi centri di raccolta. Per chi vuole inviare invece un contributo in denaro consiglio di andare direttamente sui siti dell’AFAD, la protezione civile turca o della KIZILAY, la mezza luna rossa. Un’organizzazione non governativa molto seria che opera in loco è l’AHBAP, il cui fondatore Haluk Levent è sempre in prima linea e condivide in maniera trasparente lo status degli aiuti. È molto apprezzato e seguito in Turchia anche da personaggi dello spettacolo che hanno già donato proprio all’Ahbap. Ovviamente se lo si preferisce ci si può rivolgere anche alla Croce Rossa Italiana, all’Unhcr o all’Unicef. Sui profili social Instagram e Facebook del mio blog “Il Salotto Turco” ho condiviso tutte le informazioni e i contatti a cui potersi rivolgere per dare un contributo.
Questa catastrofe ha colpito qualche persona a lei cara?
La maggior parte della mia famiglia vive tra Istanbul e l’Anatolia, per cui non è stata coinvolta direttamente, anche se si sono attivati tutti per partecipare agli aiuti. Ma ho molti amici e conoscenti che vivono vicino alle zone colpite dal sisma, fortunatamente stanno bene, ma la paura è tanta.
Attraverso il suo blog Il Salotto Turco sta cercando di coinvolgere e informare?
Il mio blog parla di Turchia ed è seguito in Italia da tantissimi appassionati del mio paese, dopo il terremoto ho ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà e in tanti mi hanno chiesto come poter aiutare e a chi rivolgersi per farlo. Attraverso i social sto solo cercando di dare le informazioni giuste a chi vuole dare una mano. È il minimo che io possa fare. Spesso nei primissimi giorni successivi a queste tragedie è difficile reperire le giuste informazioni, condividerle il più possibile permette di raggiungere e informare più persone, la tempestività in questi momenti è cruciale.
Come stanno rispondendo gli Italiani?
Devo dire grazie di cuore all’Italia che ha mostrato come sempre una grande solidarietà inviando in brevissimo tempo dei team di esperti che sono già al lavoro. Ma misuro la generosità degli Italiani anche nella vita di tutti i giorni, a Palermo, dove vivo, ho ricevuto in questi giorni tantissime dimostrazioni di solidarietà, da persone desiderose, nel loro piccolo, di dimostrare vicinanza.